Il caso Logo Upim + [Sondaggio]

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Il gruppo UPIM – COIN tempo fa ha scelto di affidare la realizzazione del nuovo logo tramite un contest grafico su Zooppa, piattaforma di advertising user generated.

La community di Zooppa ha realizzato ben 4735 progetti grafici, e a fine marzo è stato scelto e premiato con ben 12.000 dollari il logo vincitore realizzato da Gianni Zardini, grafico freelancer di Verona.

Il logo ha suscitato diverse opinioni positive e negative, infatti nei commenti sul logo e sulla rete possiamo leggere svariate critiche e addirittura insinuazioni di plagio con logo accenture.

Le critiche sono state rivolte principalmente sulla poca originalità e il mancato collegamento con l’immagine aziendale.

Molti hanno criticato anche il budget del contest, alcuni scrivendo che fosse troppo poco e altri troppo alto, insomma la discussione si è infuocata su ogni minimo particolare.

La scelta del nuovo logo da parte del gruppo UPIM sarà stata corretta o meno, questo potrebbe essere un giudizio soggettivo, ma sicuramete ha avuto un’ottima strategia di marketing pubblicitario in rete.

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Il mio Parere

E’ molto semplice criticare il lavoro altrui, non solo nel nostro mestiere ma in fin dei conti in tutti.

Ho seguito i diversi lavori dei designer per la creazione del logo, anche se mi piace molto la semplicità in un logo, ammetto che il lavoro del bravo Gianni non mi ha molto impressionato, ma ha sicuramente spunti interessanti.

L’idea del crowdsourced personalmente la trovo una nuova forma di creatività collettiva, in quanto si ha la possibilità di ottenere più idee creative con costi e tempi stabiliti in partenza, senza dover partecipare alle solite gare d’appalto al buio.

Voi che ne pensate del nuovo logo e della creatività crowdsourced?

A marzo è stato scelto e premiato con ben 12.000 dollari il logo vincitore realizzato da Gianni Zardini, grafico freelancer di Verona.

Stratega, Docente, Speaker con più di 12 anni di esperienza in strategie creative multicanale. Oggi sono Partner & Chief Innovation Officer di ThinkingHat, Innovation Studio specializzato in tecnologie emergenti per aziende e brand audaci.

30 Commenti

  1. Siceramente lo trovo: semplice, giovane e identificabile.
    Per un brand come la upim magari è troppo giovane, ma forse vogliono cambiare direzione?
    Ad ogni modo se piace a loro non penso che noi operatori del settore ci dobbiamo fare mille pippe mentali.

  2. Secondo me c’è molta invidia da parte di chi dice che il logo è un plagio.. è una freccina a destra, quindi ora chiunque faccia un logo con una freccina plagia accenture?? maaa daiiii

  3. Silvietta

    a me non piace per niente…ba se upim ha scelto quel logo ci sarà un motivo… non penso siano stupidi…

  4. Sono favorevole anche io al crowdsourced ma spesso sembra una stalla piena di mucche creative.

  5. Appena ho aperto la pagina credevo che fosse il nuovo player di YouTube! (punto a sfavore)
    Non ho seguito il case history e neanche la progettazione, ma visto così com’è non ha nulla di creativo…
    Mi documenterò meglio…

  6. A mio parere non è un elemento che riconduce alla upim ed è un simbolo troppo generico (mi ha fatto ridere il commento qui sopra che sembrava il nuovo player di YouTube ).

    Non ho visto tutti i lavori, magari era il migliore o era stato effettuato un lavoro di progettazione migliore. Non penso un logo del genere venga scelto ad minchiam.

  7. Vi assicuro che non parlo per invidia o per fare polemiche o altro, e la mia è più un opinione da consumatrice che da professionista ma obiettivamente non mi piace per nulla. Nel brief del contest si era parlato di “taglio completo col passato”,”totale rivisitazione del logo” “pay-off che riprende il concetto di “motore di ricerca”. Non c’è nulla di tutto ciò. Il font è lo stesso di prima, è cambiato il colore (che tra l’altro non mi convince per nulla), il pay-off non esprime ciò che si voleva far trasparire, il pittogramma sopra il logo nemmeno mi piace (il rettangolo è anche tutto storto, ovviamente sarà un effetto voluto ma lo avrei preferito più lineare). 12.000 Dollari sono pochi per un logo per un marchio noto come Upim, ma sono decisamente troppi per un lavoro del genere…

  8. Non ci vedo alcun legame con ‘Upim’, né concettualmente né graficamente. Sarei proprio curiosa di sentire dalla Upim che cosa ci hanno trovato di tanto speciale in questo simbolo per eleggerlo a rappresentare la loro azienda.

  9. calibratore

    Come già scritto anche su zooppa.it (immediatamente censurato), il sig. Gianni Zardini è stato nel 2005 candidato per il consiglio regionale del Veneto nella lista di Rifondazione Comunista, attivista di un circolo gay (circolo pink) costantemente in piazza a manifestare contro qualsiasi iniziativa, partecipa anche alla trasmissione di Santoro “Annozero”.
    Per questo motivo se fosse coerente con le sue idee, i soldi del premio dovrebbe devolverlo ai commessi licenziati da Upim di Perugia, Lucca, Parma….
    Detto questo, siete comunque liberi di pensare che il premio l’abbia vinto la miglior idea…

  10. Visto che non sono un grafico, parlo esclusivamente da consumatore.
    Se non vado errato la Upim è un marchio di abbigliamento, quindi utilizzare un simbolo come il maggiore, richiama più secondo me a un ambito computeristico (o per lo meno a me ha richiamato immediatamente quello).
    In secondo luogo, se il rettangolo con il > deve servire come marchio in stile Apple, ovvero un simbolo riconoscibilissimo e identificativo al primo colpo, secodo me non è molto adatto.

    Escludendo il legame con la tipologia di società che deve rappresentare, e analizzandolo solo in quanto prodotto grafico, non lo butterei via però. Molto semplice e accattivante.

    Per quanto riguarda la tecnica utilizzata dalla Upim (e anche da molte altre aziende ultimamente), direi che non è una cattiva idea.
    Ovviamente ci sono chiari vantaggi per l’azienda che può scegliere su un più ampio raggio di idee rispetto alla singola o poche altre che potrebbe avere contattando un singolo grafico.
    Dall’altro un’opportunità di mettersi in mostra da parte di grafici anche freelance, tutto però a patto che i compensi siano adeguati, perchè se si parla dell’azienducola che sta nascendo ora, ci possono stare anche pochi soldi di compenso, ma se si tratta come in questo caso di una azienda a livello nazionale e oltre direi che i compensi possono essere anche più consistenti (dipende sempre da che lavoro viene richiesto).

  11. il grosso problema e il caos sono stati dati soprattutto dal fatto che nel brief veniva richiesto un logo moderno che si staccasse dagli standard fino ad allora usati … se non poi in sede di scelta aver cambiato rotta dicendo esplicitamente che si voleva mantenere il legame con il passato e anzi accentuarlo … la ridicolaggine del contest sta nel fatto che tutti i partecipanti hanno seguito le indicazioni date e quindi avendo poi cambiato rotta all’improvviso è stata molta la fortuna di aver realizzato quel logo anche perchè il vincitore aveva fatto proposte a mio avviso molto più interessanti di quella scelta … e comunque se pure le grandi aziende si danno al croud/spec stiamo freschi … possiamo andare a fare gli idraulici e gli elettricisti

  12. Quoto madda al 100% fa molto youtube. Concordo pure col dire che prima di decidere la UPIM si sarà ben consultata. Spero che chi ha creato il logo sia coerente con le sue idee. A mio modesto parere non lo trovo eccezzionale nè tantomeno rispecchia il brand..però se si parla di dare un taglio al passato, ben venga. Attendo ora un piccolo manuale (come lo fanno le grandi aziende) in cui si parla del perchè e per come è stato fatto questo logo (diesel docet). Infine trovo interessante l’idea di zooppa, può dar qualche smossa al mercato.

  13. Beh ragazzi ho letto le vostre considerazioni, io ho partecipato al contest con questa proposta in particolare: http://zooppa.it/ads/upim/prints/upim-a-modo-tuo

    Personalmente faccio i complimenti al vincitore e non entro in polemiche poichè tutti crediamo che ciò che abbiamo proposto sia la migliore soluzione, la giuria di Coin ha decretato il logo di Bricioli vincitore del contest in base al proprio gusto estetico e agl’obbiettivi richiesti. Come per tutti i concorsi c’è chi accetta di buon grado e chi invece se la prende troppo, io personalmente vado a vanti. Sono un freelancer e network come Zooppa mi danno la possibilità di farmi conoscere. Buona giornata a tutti. Giuseppe Petrizzo.

  14. Deja_rulez

    Personalmente non mi piace, lo vedrei meglio per un portale video (tipo vimeo, etc.), cmq complimenti a lui per aver imbroccato i gusti del cliente!

  15. Bah che dire…
    …a me non dispiace. Tuttavia credo che l’invidia faccia male (mi riferisco a certi commenti inutili apparsi su zooppa). Per quanto riguarda la somiglianza con “accenture” beh… non diciamo sultanate…!

    Beato lui…… io li avrei spesi per andarmene via per un’anno intero ai caraibi.

    Comunque bravo Julius, avanti così! Sto Blog mi piace!

  16. Julius approfitto per dirti che un pò di tempo fa, ti ho inviato una mail nella quale feci alcune richieste e domande.
    La rimando con piacere, sperando di avere una tua risposta.

  17. Ciao Julius,
    riguardo al concorso UPIM, direi che in molti casi su Zooppa
    l’obiettivo di questi concorsi è proprio quello di ottenere
    un gran passaparola sul web (come hai fatto notare tu stesso),
    piuttosto che veder realizzato il proprio logo con un design di impatto, per cui non commenterei il logo in sè.

    Molto più interessante è il fenomeno del crowdsourcing:
    in realtà il fenomeno è ancora troppo recente e senza statistiche ufficiali per poter capire con chiarezza quali riscontri avrà, soprattutto sul web.
    Molti creativi sono preoccupati per questo fenomeno: il rischio di svendere il proprio lavoro, lavorare per niente, etc…

    Tuttavia, chi conosce le agenzie sa benissimo che avviene sempre più spesso di partecipare a concorsi per vincere un progetto.
    Personalmente noi di IamaSource crediamo che il crowdsourcing
    sia un ottimo modo di generare creatività. Permette infatti di ampliare il normale flusso di agenzia su scala mondiale (tramite il web), ma soprattutto permette di rendere la creatività più democratica… per cui… ben venga!
    E se non ci credessimo non metteremmo 2500 euro in palio per il nostro logo…

    Ai più scettici o ai detrattori del crowdsourcing solitamente rispondo così: “Quando partecipi ad un contest creativo…l’unico richio è di vincerlo!”

  18. è assolutmente brutto.
    a prescindere.
    assolutamente lontano dalla storia del marchio.
    e il simbolo del play??? ke idea è???
    non ha assolutamente nulla di salvabile.

  19. Non mi stupisce il fatto che il logo che ha vinto non sia il migliore, mi stupiscono molto di più commenti come quello di Calibratore in cui parla e critica il vincitore su suoi fatti personali e non sul lavoro svolto o 9000 euro sono troppi per un lavoro del genere. Lasciate spazio ai professionisti, grazie.

  20. A parte il fatto che secondo me il logo è molto carino, semplice e fresco, non capisco il perchè criticare così aspramente la scelta. in fondo se Upim ha scelto questo nuovo logo è perchè stava pensando a qualcosa e infatti si sposa benissimo con i nuovi Upim POP. http://www.pop.upim.it/

  21. @ calibratore:
    se non è invidia questa…
    fammi capire, il logo non ti piace o non ti piacciono le sue idee politiche o i suoi gusti sessuali?
    a censurarti ti hanno solo fatto un favore, ringrazia.
    civilizzati invece di fare queste magre figure da perdente, sig. calibratore.

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