Vuoi Diventare Freelance? Ecco le 10 Domande a cui devi rispondere

- Letture: 38.401

Decidere di diventare Freelance e nelle maggior parte dei casi lasciare un posto di lavoro non è mai cosi semplice.

Prima di fare questa scelta è sempre meglio farsi alcune domande e capire effettivamente se ne abbiamo le capacità e consapevolezza di intraprendere una carriera autonoma.

Ci sono tante cose da imparare come gestire i clienti, organizzare il proprio tempo, creare una reputazione o coltivare propri progetti.

Prima di tutto questo, è bene farsi alcune domande, se riesci a dare una risposta positiva sei pronto per intraprendere una carriera da Freelancer.

1. Perchè voglio diventare Freelance?

La prima domande è questa, non possiamo farne a meno, ricordiamoci che nel diventare freelance non abbiamo solo vantaggi, ma ci portiamo dietro anche alcuni svantaggi, che se controllati e monitorati possono essere deviati o ammortizzati.

Se la nostra motivazione nasce dalla nostra passione, talento e creatività siamo a buon punto, non c’è arma migliore della passione per renderci determinati a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Mentre se le vostre motivazioni sono, non voglio avere orari, non voglio avere capi, voglio essere capo e padrone, voglio arricchirmi, o simili state partendo con il piede sbagliato, e ve ne accorgerete presto.

2. Quali sono i miei obiettivi?

Gli obiettivi servono a darci una meta a cui arrivare, ma non per fermarci, ma per eccellere in quella, concretizzare qualcosa da una passione è indice di successo e consapevolezza di quello che stiamo facendo.

Di solito scrivere i nostri obiettivi su carta o discuterne, confrontarsi con gli altri, possono aiutarci a capire davvero cosa vogliamo raggiungere.

Senza obiettivi non avremo mai la vera fiamma creativa e unica nel suo genere a motivarci in quello che facciamo.

3. Ho delle competenze tecniche adeguate?

Dobbiamo conoscere il nostro potenziale e nello stesso tempo i nostri limiti, che ci permetterano di capire se possiamo entrare in “gara” con altre realtà.

Come web designer ad esempio dovremo sicuramente conoscere alcuni software come Photoshop, Dreamweaver e linguaggi come HTML, CSS, JavaScript e qualche linguaggio dinamico PHP o ASP.

Questa è la base, quindi se vogliamo diventare Web Designer Freelance e non conosciamo neanche uno di questi softwarre – linguaggi iniziamo a studiarli oppure rinunciamo in partenza.

4. Quali sono le mie specialità?

Riesci ad individuare alcune specialità nelle quali eccelli? Se si puoi pensare di affinare ancora di più quelle tecniche per offrire sul mercato capacità e creatività unica.

Queste specialità potranno servirti nei momenti di difficoltà  emergendo su altre figure professionali che non abbiano la tua stessa capacità.

Spesso possono tornare utili per spingere determinate azioni di marketing e visibilità, come creare determinati servizi o prodotti.

5. Posso entrare in concorrenza con gli altri?

La concorrenza a volte è spietata e saper di dover competere con certi colossi o figure consolidate lo dobbiamo mettere in conto.

Se abbiamo la capacità e alcune specialità, potremo sicuramente pensare di entrare in concorrenza con altre figure professionali.

Questa sembra una domanda stupida, ma se non abbiamo la capacità di dimostrare quello che sappiamo fare non andremo da nessuna parte.

6. Ho un buon numero di clienti all’attivo?

Seguire alcuni clienti mentre passiamo da lavoro dipendete a freelance è sicuramente un ottimo modo per ammortizzare i primi costi per la gestione di una partita iva o per altri beni.

E’ sempre meglio, prima di fare il grande passo, avere alcuni clienti oppure interessanti collaborazioni per iniziare la nostra carriera.

Se partiamo da zero cerchiamo, prima di fare il salto, di maturare queste collaborazioni e amicizie.

7. Il territorio in cui mi trovo è un punto strategico?

Il territorio in cui viviamo a volte può determinare il successo o meno della nostra carriera.

E’ un dato di fatto che non avere la possibilità di muoversi o di essere in un punto strategico ci possa limitare in parte per alcuni progetti.

Ricordiamoci che ci sono sempre servizi che possono eliminare le distanze ma a volte non ne possiamo proprio fare a meno.

Un altro aspetto è il lavoro che ci può offrire la nostra città direttamente, quindi cerchiamo di fare una piccola analisi di mercato all’interno del nostro territorio.

8. Ho uno spazio in cui insediare il mio quartier generale?

Se decidiamo di diventare freelance dobbiamo avere uno spazio in cui lavorare, può essere la nostra casa, una stanza adibita a studio, un ufficio o un appartemento condiviso.

Ogni cosa e persone superflue possono essere indice di distrazione quindi cerchiamo di organizzare in modo ottimale la nostra postazione di lavoro.

Eliminiamo le distrazioni come tv o giochi e cerchiamo di avere tutto a portata di mano, fax, stampanti e materiale didattico.

9. Sono pronto a lavorare tutti i giorni?

Mettiamo il conto che quando diventeremo freelance dovremo essere capaci di organizzare ogni minima nostra attività, non avremo più le classiche 8 ore lavorative in cui svolgere il nostro lavoro.

Le ore sono 24 e i giorni a settimana 7, starà a noi individuare le ore e i giorni più produttivi, questo non significa lavorare 24h su 24h, ma sicuramente neanche lavorare 4 ore al giorno.

Una delle prime cose che capita e perdere la cognizione del tempo, e non dare più il valore di riposo il sabato e la domenica, purtroppo è normale e capita anche a me.

Non dobbiamo per forza staccare del tutto la presa, ma possiamo quando ne abbiamo la possibilità, diminuire la mole di lavoro nel week end.

10. Sono pronto ai rischi?

I rischi ci sono e dobbiamo saperli affrontare come, la gestione economica della partita iva, cercare clienti in momenti di crisi, avere momenti morti.

Purtroppo non tutto quello che si vuole si realizza per forza, vi è bisogno di sacrifici e tanta tanta pazienza.

Se siamo disposti a correrre qualche rischio possiamo pensare di provare a diventare freelance e inseguire i nostri sogni.

Sapere di poter incorrere in alcuni rischi non significa partire con l’idea di doverli subire per forza, conoscerli in partenza ci aiuterà nel organizzarci meglio e conviverci.

Conclusione

Prima di fare il salto da lavoro dipendente e freelance oppure inziare subito da freelance, queste 10 domande ti aiuteranno a capire effettivamente a cosa stai andando in contro.

Se a queste 10 domande sei riuscito a rispondere in modo positivo, puoi pensare di intraprendere la carriera del freelance, mentre se su alcune hai ancora dei dubbi non aver paura, hai il tempo per maturare le tue esperienze e cercare di raggiungere i tuoi obiettivi.

In bocca al lupo a tutti i futuri freelance!

Stratega, Docente, Speaker con più di 12 anni di esperienza in strategie creative multicanale. Oggi sono Partner & Chief Innovation Officer di ThinkingHat, Innovation Studio specializzato in tecnologie emergenti per aziende e brand audaci.

48 Commenti

  1. Ottimo articolo, come sempre del resto.
    Le tue riflessioni non valvono solo per chi vuol fare il Web Designer Freelance, ma si possono secondo me estendere anche ad altri ambiti riguardanti il lavoro nel web.

    La cosa su cui mi trovi più d’accordo è “concretizzare qualcosa da una passione è indice di successo e consapevolezza di quello che stiamo facendo”.

    Sacrosante parole :)

  2. Ciao julius un altro articolo davvero interessante, wow complimenti, mi piace un sacco questo mondo del webdesigner anche se so che non sarà mai il mio lavoro ma solo una passione da dedicarmici nel mio tempo libero.

  3. Ottimo articolo.
    Aggiungerei anche una 11° domanda:
    “Penso di possere buone capacità relazionali con i potenziali clienti?”
    Sembra una domanda banale ma non lo è. Saper gestire il cliente non è semplice e se nel lavodo dipendente spesso questa fase è gestita dalla figura dell’account, quando si decide di percorrere la strada del freelance, ogni singola fase del progetto va gestita interamente da noi.
    Inoltre, io penso che la strada da freelance non vada percorsa da sola. Certo, nella sua generalità, non abbiamo un capo e uno stipendio a fine mese. Ma confido nelle collaborazioni e nell’appaltare “pezzi” di progetti sia per colmare lacune nostre sia per creare forti relazioni professionali e per essere sempre più competitivi.
    Ce ne sarebbe da scrivere.. ma mi fermo qui per il momento :)

  4. Avere la p.iva è una condanna se non hai il ottimo punto 6. : tanti – ottimi – clienti. Dopo 4 anni con la p.iva, e in procinto di chiuderla, ti dico che sono troppe le tasse da pagare, a menochè tu non viva con i tuoi genitori, perchè affitto e spese per mangiare e vivere ti tolgono tutti i “guadagni”. In pratica ogni volta torni a zero. E siccome siamo in Italia ti dico, l’unica soluzione è fare del nero: la verità è questa, chè con le tasse che paghiamo non si può fare altrimenti. Insomma per chi riesce a farlo. Lavorare onestamente è giusto, pagare le tasse anche, ma se non ti rimane niente in tasca c’è qualcosa che non funziona… e tutti gli altri punti? senza il punto 6 puoi esser bravo quanto vuoi.. :D

  5. Bell’articolo
    Ahimè posso rispondere in modo positivo a 9 su 10 domande, tutte tranne “Il territorio in cui mi trovo è un punto strategico?”
    Spero di riuscire ad acquisire abbastanza clienti da internet, in modo da ridurre al massimo i clienti della mia zona.

    Sono d’accordo con l’undicesima domanda di Gianluca

  6. Giacomo Vittore

    Non è per nulla semplice decidere di fare il salto, tu sei uno che c’è la fatta non vi è dubbio, ma non tutti hanno le qualità necessarie per gestire i ruoli necessari per mantenere la carriera di freelance.

    Io ho iniziato come freelance ma poi ho dovuto ritornare dipendente in quanto non avevo più clienti per altre cause che non sto qui a dirvi, è stata davvero dura e mi reputo fortunato ad aver trovato un lavoro anche dopo..

  7. @emmanuel: hai proprio ragione, io dopo 2 anni mi ritrovo in difficoltà, soprattutto per quanto riguarda il modo di cercare la clientela.
    Essendo partito da zero non è stato facile, ma l’inps azzera ogni 3 mesi tutto il “guadagno”.
    E’ anche giusto come dice Gianluca cercare collaborazioni, ma purtroppo da alcuni contatti che ho avuto sembra che già cerchino qualcuno che abbia fatto chissà quale lavoro e abbia già molta esperienza.
    Nella mia zona (provincia di Milano) per ora non ho incontrato molte persone che abbiano la volontà e la possibilità di fare un bel sito complesso, la maggior parte fa un sito vetrina di 3 pagine, quindi non c’è molto da mostrare per eventuali collaborazioni.
    Pensavo che cercare collaborazioni fosse da una parte più semplice che cercare di essere assunto, ma forse non è proprio così…
    Voi come avete superato questa fase (se l’avete avuta)?

  8. @AAwebgrafic: esatto il primo anno ho visto il conto arrivare a delle belle cifre… peccato che l’anno dopo e quello dopo ancora sia arrivato il braccio dello stato.. di 20mila versati se n’è ripresi 16, in un anno. non è fattibile. non si supera questa fase, o sopravvivi così o la chiudi. Contano le collaborazioni con le agenzie, o lavori grossi per singoli clienti “importanti” .. A fatturare cifre “piccole” non ti rimane nulla… faccio un layout pagina home + pagina interna, solo layout senza html e css. Esempio:mettiamo 300€.. ok? 180 vanno via in tasse. ( inps + erario ) non conviene.

  9. @emmanuel: purtroppo questa è la cruda verità, nel preventivo queste cose si devono mettere in conto soprattuto quando fatturiamo. Dobbiamo ricordarci che più della metà va in tasse e costi personali.

    Non c’è un vero segreto per superare questa realtà, bisogna saperci convivere, non facendosi sottopagare e cercare piano piano di accettare richieste di budegt medio alto senza perdere tempo a budget miseri con tempi lunghi.

  10. @julius: purtoppo è così .. è che anche non facendosi sottopagare la metà cmq in proporzione va allo stato eh.. :D non si può nemmeno far lievitare la fattura al cliente per sopperire alle mancanze del sistema… ;)

    sai su cosa rifletterei anche? sul fatto che esistono agenzie che ti tengono in ufficio per 5 giorni la settimana, pretendendo di fare gli orari dell’ufficio ma usufruendo della tua p.iva, così loro si sgravano di tutti i costi e tu invece non puoi farti nemmeno un finanziamento per comprarti un frigo..

    parliamo di cose base. non parliamo di comprarsi uno yacht! pazzesco.

  11. emmanuel ha scritto:

    sai su cosa rifletterei anche? sul fatto che esistono agenzie che ti tengono in ufficio per 5 giorni la settimana, pretendendo di fare gli orari dell’ufficio ma usufruendo della tua p.iva, così loro si sgravano di tutti i costi e tu invece non puoi farti nemmeno un finanziamento per comprarti un frigo..
    parliamo di cose base. non parliamo di comprarsi uno yacht! pazzesco.

    Concordo! Per la questione agenzia ci sono passato anche io, e quelle che pensavano di trattarmi come dipendete le ho mandate a stendere.

    Essendo noi, consulenti, webdesigner, o quan’altro ma sempre freelance esterni sta a noi farci pagare come tali e non svenderci…

    Per me mi possono anche reclutare 7 giorni su 7 ma con il mio preventivo ;)

  12. @ Julius:
    io ho lasciato un’agenzia perchè in un’altra mi avevano prospettato un’assunzione… e questo risale quasi a un anno fa.. quindi ora stop! ;) bisogna avere coraggio e reagire a questo sistema! 10 anni di studi e aggiornamenti costanti sul mio lavoro non possono valere così poco!

  13. Una domanda che conta nulla e poco con questo articolo: la crisi economica si sente anche nel mondo del web design??

  14. @Alberto credo sia difficile darti una risposta “esatta”. secondo me c’è stata una lieve flessione anche nel nostro settore ma tutto sommato non così forte. o almeno questo vale per me.

  15. Cercate su internet o meglio chiedete al vostro commercialista il “regime dei minimi”. E’ un regime contabile molto leggero. Niente IVA ma ritenuta d’acconto. L’azienda non paga iva e si scarica l’intero costo. Non solo. Un preventivo di 1000 euro per il cliente è 1000 euro così diviso: 800 cash e 200 circa in ritenuta.
    Ma chiedete al vostro commercialista, fate prima oppure cercate su internet.
    Trovare la clientela non è semplice però l’ingegno (e le botte di culo) a volte aiutano anche i più pigri.
    Per chi non lo sapesse, i dottori commercialisti che si occupano di startup aziendali, finanzimenti e progetti con richiesta di fondi europei/regionali, stilano dei progetti con business plan per le aziende che ne fanno richiesta, sia per le nuove che per le “vecchie” che desiderano crescere.
    Bene. Una di queste voci riguarda la comunicazione. Collaborare con il commercialista ti può aprire spazi che diversamente dovresti aprire ad azienda compiuta! Ma quanti ce ne sono li che aspettano che l’azienda apra la porta???? :)
    E poi, è chiaro che con il commercialista ci si mette d’accordo. Mi sembra doveroso lasciare una commissione, no?
    Io sono stato sempre restio ai lavori da dipendente però con le dovute precisazioni. Ho avuto la fortuna di lavorare presso un’agenzia di comunicazione in cui ognuno aveva il suo ruolo, eravamo tutti coetanei e si ragionava per obiettivi e scadenze!
    Poi la società si è sciolta. Litigi interni :)
    Quello che voglio dire è che non è facile trovare l’equilibrio. Io sarei strafelice se potessi creare una squadra. E ci sto provando a crearla. Ma non è semplice.

  16. Ottimi consigli e giuste considerazioni sia positive che negative.
    Dalla mia esperienza relativamente fresca di 2 anni di p iva posso dire che è dura, in primis trovare nuovi clienti o agenzie con cui collaborare, poi mantere queste collaborazioni e avere il tempo di crescere e studiare.
    Credo che una formula unica non esista ognuno di noi trova la sua realtà e una formula vincente, sicuramente i punti indicati da julius sono basilari almeno per farci riflettere sul da farsi.
    Fondamentale come detto da Gianluca è circondarsi di collaboratori/colleghi con cui instaurare collaborazioni per poter dare un servizio completo e piu accurato, non esiste il tuttologo che può fare tutto da solo è per questo che è fondamentale per sopravvivere il “network”.

    Una risorsa interesante che ho visto in questi giorni è questa rivista che può aiutarci dal punto di vista fiscale e magare puo esservi utile http://www.partiteiva.info/.

    Per il resto è un lavoro che puo dare tanto ma che si prende tanto energie tempo soldi.

    Ale

  17. Ottimo intervento. Io lavoro part time come dipendente e per il resto del tempo come freelance a partita iva con regime dei miimi. Per adesso epr me è una situazione ideale perchè non credo di avere ancora un “arsenale” sufficiente per lanciarmi a pieno titolo nel mondo del freelancing. Inoltre avendo un lavoro da dipendente di 24 ore settimanali non pago l’inps sulle fatture, che vi assiucuro che fa una differenza enorme..

    PS: non dimenticate che al 20% di tasse del regime dei minimi va cmq aggiunto un 20-24% di inps (a seconda dell’ inquadramento)..

  18. @ Quirky:
    Esatto… Io comunque sono iscritto al regime dei minimi. Da quanto ho capito può agevolare rispetto alla contabilità ordinaria, ma in ogni caso essendo iscritto come artigiano (perché l’attività del web design rientra negli artigiani) pago circa 700€ di INPS ogni tre mesi e per uno che è agli inizi non è facile…
    Anche io sto cercando collaborazioni con altri, pensavo fosse più semplice che cercare di essere assunto, ma probabilmente mi sbagliavo. Pretendono chissà quale esperienza e lavori già fatti che ovviamente uno che inizia non ha…
    E’ giusto come dice Julius non farsi sottopagare, ma bisogna anche averne la possibilità…
    Al momento la vera difficoltà è trovare i clienti, quindi il punto 6 per tornare al post ;)

  19. per quanto riguarda la crisi dovreste fare un salto su un gruppo su facebook per vedere alcuni video condivisi da youtube.. se vi può interessare eccovi il link: http://is.gd/g5hNZ
    se guarderete questo video probabilmente resterete sconvolti o magari non ci crederete più di tanto.. a voi la scelta. ciò che penso è che la crisi qui in Italia non è ancora arrivata.. un saluto a tutti. articolo fenomenale!!

  20. Salve da qualche tempo seguo il vostro sito e lo trovo davvero molto interessante. Mi sono da poco laureata in informatica e comunicazione digitale e sto cercando di specializzarmi nell’ambito del web design questo il mio link: mi piacerebbe conoscere il vostro parere.

    PS Vorrei un consiglio per l’acquisto di un libro/manuale di actionscript 3.0 poichè ho sempre utilizzato Flash 8 professional

    Saluti

  21. dopo anni di “sfruttamento” da parte dei titolari della varie web agency ho deciso di lavorare in proprio. E’ una scelta di sicuro rischiosa ma ne vale la pena. Saluti e complimenti per il post

  22. Bell’articolo..serio e competente.. punti che son giusti..ma vederli scritti son ancora meglio. Spero pure io di mettermi un giorno (spero prestissimo) in proprio..per cominciar a lavorare meglio… e senza patturnie mentali…come spesso accade…logico..devozione al proprio lavoro..e mai per principio di non aver padroni! quello mai!

  23. Francesco

    Ciao, volevo chiedervi se è necessario fare dei corsi specifici oppure basta anche mettersi a studiare da soli per creare siti web e arrivare a conoscere oltre all’html-css anche linguaggi come javascript, php e poi database come mysql…cioè io da solo già mi ci sono messo anche se con il poco tempo che ho, visto che lavoro tutto il giorno, non riesco a imparare alla grande, ma facendo un corso sarebbe meglio o meglio fare da se che tanto cè pieno di risorse sul web e manuali in libreria? Spero di aver esposto in maniera chiara la mia domanda…grazie in anticipo. Cmq sarei disposto a imparare anche 24 ore al giorno pur di diventare un bravo webdesigner e una volta diventato competente avviare un’attività personale e lavorare tanto per la cosa che più mi piace e appassiona che è lo sviluppo di siti web! :)

  24. @Francesco: Ciao Francesco, io penso che se uno ha talento può apprendere dal web tranquillamente.

    E’ anche vero che a volte è bene conoscere le basi in modo corretto, cosa che da soli spesso è difficile per alcuni programmi, e li viene in soccordo un professore o maestro…

    Quindi ok studiare e approfondire da soli, ma credo che per alcune tematiche è saggio avere una base formativa corretta.

  25. Tutto chiaro e interessante, volevo aprofittare per chiederti un consiglio. Diciamo che io già lavoro (con mio marito che è grafico da più di 10 anni), e mi occupo anche di realizzare siti web per i nostri clienti. Ero completamente a digiuno fino a 2-3 anni fa, poi ho iniziato ad applicarmi da sola, e visto che ho talento (non è per vantarmi, ma è vero, è anche una schiavitù), ho iniziato questo lavoro, prima soddisfando richieste di un sito semplice ed economico. Grazie alla creatività ho sempre ottenuto risultati soddisfacenti e che “rendevano”.
    Ora non sono soddisafatta, io lavoro con un software che utilizza templates (rapidweaver), ho imparato a modificarli (con dreamweaver), ma ora vorrei iniziare a creare da zero un sito. Cioè, per farti capire, facendo un paragone con una lingua, mi trovo nella condizione di saper leggere e capire, ma non di saper comporre io una frase dal nulla, mi mancano le nozioni di “grammatica”… Ho in testa un puzzle e mi sento bloccata. Il tuo consiglio qual’è? Un manuale professionale? Seguire il corso ufficiale adobe dreamweaver? Basterebbe per colmare le mie lacune? Oppure? Sono in crisi creativa.

  26. @Sara: Ciao Sara, sicuramente vi è bisgno di un approfondimento sulla progettazione di un sito e realizzazione tecnica con HTML CSS JavaScript o linguaggi dinamici come PHP o ASP.

    Ti consiglio di iniziare a studiare queste guide ed applicare subito con mano e mouse.

    Guida Web Design

  27. ok, grazie mille…..conoscevo già il sito, ora provo a consultare le guide base, cosi’ non affondo ; )

  28. @ Gianluca:
    Ciao, per quanto ne so io la ritenuta d’acconto la puoi fare solo alle ditte e non ai privati.

  29. Ciao a tutti, io progetto layout per siti web da circa un anno, alcuni miei collaboratori finalizzano il progetto facendo il resto, mi sapreste dire in che modo potrei arrivare a conoscere in maniera corretta l’HTML e incrementare le mie conoscenze? mi conviene fare un corso o comprare dei manuali?

  30. Articolo molto interessante, anche io avrei intenzione di intraprendere la carriera di freelance, ma come programmatore,
    julius hai esperienza con siti come freelancer.com, cosa ne pensi?
    @ diego:
    Su internet trovi tutto quello che ti serve per imparare l’html.

  31. Articolo esaustivo, bello completo sotto tutti i punti di vista, quindi complimenti vivissimi per ciò che stai facendo e per le interessanti info sul seo freelance, che divulghi da tempo ormai. Credo che molti giovani debbano svegliarsi e capire che il web può rappresentare una serie opportunità per guadagnare, ma ci vogliono le idee ovviamente! Su http://www.sascogroup.it ci occupiamo di gestire servizi di seo copywriting per aziende e privati e come per ogni storia del genere, il tutto è nato dalla passione.

    La stessa che impieghi giornalmente per creare contenuti utili!

    Un salutone

    Ale

  32. Ottimo ma … una cosa molto importante per un web master o designer che sia è, oltre alla valutazione dei punti sopra, saper promuoversi, oltre che direttamente con il cliente saper fare marketing per se stesso. Quali strategie adottare? Quando budget si ha a disposizione? Un altro punto è: ho intenzione di migliorare anche se di poco i servizi che i più offrono?
    Ciao a tutti e buon lavoro! ;-)

  33. Valerio

    Bisogna dire grazie a persone come te, che il mondo si globalizza sempre più. Sei l’esempio di ciò che Internet può dare di buono. A vent’anni, studio come Graphic Designer, ho pochissima esperienza, ma ho voglia di arrivare a traguardi insperati; le tue parole mi danno forza e carica per consolidarmi sempre più… Quindi non avendo molto tra le mani, ti dico grazie col cuore.

Commenti