La Mentalità: La vera chiave di successo per un Freelance

- Letture: 49.880

Se abbiamo in mente di diventare Freelance e quindi boss di se stessi, magari lasciando un posto da dipendente, dobbiamo sapere che alcune cose sicuramente non saranno più come prima.

La nostra mentalità dovrà cambiare radicalmente su determianti fattori, che prima avevamo come ovvietà e sicurezza.

Penso che proprio la mentalità sia un fattore molto importante e decisivo per svolgere la carriera da Freelance.

Voglio condividere con voi le mie impressioni, e vedere alcuni fattori, prima dati per scontato, ma ora da non sottovalutare.

1. Diventare Boss di sè stessi

La prima cosa da capire e che noi dovremo gestire personalmente dalla A alla Z la nostra carriera.

Non avremo più un reparto commerciale, accounter, marketing, ma dovremo essere noi capaci in un primo momento ad assorbire queste qualità.

Intraprendere la carriera da Freelance non è semplice, ne avevo parlato anche con l’amico Robin Good durante il webinar live.

Non avremo la possibilità di sbagliare, e anche se capita molte volte, dovremo cercare sempre di ri-acquistare la fiducia.

2. Non avrai uno stipendio fisso

E si lo stipendio fisso, questa è una delle prime frasi che si inizia a sentire quando si vuole intraprendere la carriera da Freelance.

Non avere la sicurezza economica mensilmente, come invece è consacrata per un dipendente a fine mese o inizio mese.

Qui deve entrare in gioco la nostra nuova mentalità da Freelance, ci deve fare capire che è un dato di fatto, ma che è anche un obiettivo che si può raggiungere con determinate strategie.

3. Trovare Clienti

Un’altra sicurezza oltre la parte economica, che un Freelance dovrà scordare, è proprio quella nel trovare clienti disposti a ingaggiare la nostra professionalità.

Se prima come dipendenti non avevamo la minima idea di che volto avesse il nostro cliente, ora oltre a doverlo trovare, saremo noi in prima persona a metterci la faccia.

Oltre a metterci la faccia dovremo saperlo gestire ed evitare brutte sorprese.

4. Gestire i Clienti

La nostra mentalità dovra cambiare, mi ripeto, ma è necessario se vogliamo essere in grado di sviluppare la nostra presenza come Freelance.

Durante la gestione dei clienti ne vedremo di tutti i colori, e dovremo essere in grado di saper gestire ogni occasione.

Tutte queste pratiche non si imparano dalla nascita, ma solo facendo esperienza, sbagliando, e aggiornandosi giorno dopo giorno.

5. Non avrai più Festività

Una delle prime impressioni che ho avuto nei primi mesi da Freelance, è stato proprio il senso di non aspettare più finalmente il venerdi + week end liberatorio.

Questa era una sensazione molto sentita quando ero dipendente, finalmente i giorni lavorativi erano finiti e arrivava il riposo assicurato.

Diventando Freelance, questa sensazione mese dopo mese svanisce in quanto, anche se decidiamo di staccare la spina, avremo sempre la possibilità di decidere di lavorare, in questo caso per noi.

Lavorare per noi stessi, è sicuramente una sensazione molto diversa di lavorare per un’azienda che magari non ci motiva e non ci paga neanche il giusto.

6. Investire su se stessi

La mentalità deve cambiare e dobbiamo capire, che per tenerci aggiornati non basta comprare libri o scaricare tanti tutorial.

Il confronto umano e creare una rete di contatti professionale, è una strategia fondamentale per iniziare a crescere.

Inoltre partecipare a seminari o corsi, focalizzati su determinati argomenti deve essere interpretata come un investimento personale rivolto alla propria professionalità.

E tu cosa ne pensi?

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi su questo argomento, hai altre idee?

 

Stratega, Docente, Speaker con più di 12 anni di esperienza in strategie creative multicanale. Oggi sono Partner & Chief Innovation Officer di ThinkingHat, Innovation Studio specializzato in tecnologie emergenti per aziende e brand audaci.

14 Commenti

  1. Direi che la mentalità è un fattore decisivo per un Freelance, soprattutto se arriva da un’esperienza da dipendente, molto lontana appunto…

    Ottimo articolo open mind!

  2. Ottimi spunti, io sto proprio facendo questo passo e i tuoi articoli mi stanno aiutando davvero molto! Grazie di tutto

  3. Ciao Giuliano, bell’articolo, la cosa che mi domando da dipendente che vorrebbe un giorno diventare freelance è:

    non hai paura del secondo punto? (2. Non avrai uno stipendio fisso), come hai “vinto” questo timore? anche a fronte di mutui etc?

  4. @ Riccardo Mel:
    Riccardo io per 13 anni sono stato libero professionista con partita iva ma di quelli che hanno lavorato per un unico cliente quindi un finto dipendente poi un anno a tempo determinato e ora mi trovo ad essere un verofreelance bisogna ridurre al minimo le spese e cercare di avere le idee chiare. Con questa crisi essere tornato al paese lasciando Roma e l’affitto che pesava tantissimo ed avere lo stipendio della moglie aiuta tantissimo. Ora come ora chi ha un lavoro è meglio che se lo tiene stretto magari resistendo fino a quando non ci saranno tempi migliori. these are my 2 cent.

  5. @ Riccardo Mel: Ciao Riccardo lo stipendio fisso per un freelance non esiste, ma come puoi leggere nell’articolo abbiamo la possibilità di creare delle rendite passive che sommate possono maturare un “fisso” mensile.

    Queste rendite si possono costruire nel primo momento di passaggio da dipendenza a freelance, e poi svilupparle in seguito.

    Inoltre dobbiamo ridurre spese superflue almeno all’inizio come dice Andanet, e ricordarsi sempre gli acconti a inizio lavoro e far rispettare le scadenze ai clienti.

  6. Per essere free lance è necessario spesso avere un cuscinetto, che in Italia è difficile trovare, inoltre in Italia la gente fa fatica a pagare alle scadenze previste, questo complica le cose se non si hanno le spalle coperte. Io come soluzione ho trovato di lavorare quasi solo ed esclusivamente per l’Estero, pagano puntuali, sono chiari negli accordi, pretendono ma danno….

  7. Condivido in pieno l’argomento trattato, il discorso della mentalità è valido non solo per il Freelance , ma per qualsiasi lavoro si intraprenda. Tengo a precisare che oggi di sicuro non esiste più nulla, quindi credo che sarebbe un bene per tutti (anche per chi è un lavoratore dipendente), rivedere il concetto di “sicurezza” e comportarsi di conseguenza. XD Ottimo articolo e ottimo blog, complimenti.

  8. il problema é all’inizio, io mi sento ancora in fase gavetta… Lavoro como seo freelance da un anno e sono cosciente di fare dei prezzi bassi rispetto al mercato 1)xché non ho nessun tipo di reputazione 2) xché il target dei miei clienti é basso. Diciamo che mi sto formando e in quest’anno ho imparato tantissime cose. E’ un lavoro che dá molte soddisfazioni, ma il lato economico é la parte piú dura da gestire. Adesso posso dire che riesco a mantenermi, ma ci sono stati mesi che non arrivavo neanche a pagare l’affitto. Penso che faccia parte del gioco e comunque l’Italia avrá un boom nel settore marketing online tra qualche anno… per ora continuo a fare la SEO in spagna :) Un saluto a tutti i freelance… Continuamo a credere nei nostri sogni!!!

  9. @ Le Vin Parfait:
    guarda dipende con chi hai a che fare… non penso si possa generalizzare… io lavoro in spagna come seo freelance e di clienti puntuali ne ho avuti davvero pochi!

  10. Cristian

    Pensare di essere freelance senza un capitale iniziale che possa sostenere il primo anno le proprie spese di vita è come comprare un’auto sperando che qualcuno ci regali la benzina per poterla mettere in moto. Essere freelance significa essere dei proprietari di azienda: servono pianificazione e investimenti iniziali, altrimenti il tonfo che si rischia è doloroso.

Commenti