Se Mark Zuckerberg fosse nato in Italia come sarebbe andata?

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Se Mark Zuckerberg, creatore di Facebook, fosse nato in Italia sicuramente non avrebbe fondato Facebook, questo è sicuro.

Ma niente paura, perchè spesso anche in Italia ci sono alcune persone che almeno ci provano a creare dei social qualcosa.

Purtroppo però, forse per la fretta o per l’eccessivo entusiasmo, si dimenticano cosa sia l’user experience, il design, ovvero le nozioni base durante lo sviluppo di un progetto web.

Voglio condividere con voi alcuni casi di progetti italiani abbastanza discutibili.

Volunia

Volunia è il nuovo social network/motore di ricerca ideato da Massimo Marchiori, avevo gia discusso sul blog della presentazione poco performante.

In questo caso il progetto ha avuto circa 2 milioni di euro di investimento, cose davvero molto rare in Italia.

Oltre la presentazione poco efficace, sicuramente ha colpito molto il design davvero superficiale, forse una parte in cui si poteva investire di più, infatti ricorda molto un gioco anni 80.

L’idea del social/motore strutturato in liste e commenti su ogni pagina ha demolito le grandi aspettative di questo progetto tanto atteso.

Attualmente sembra che il progetto sia in fase di restyling e si spera in un cambiamento radicale.

Faceskin

Faceskin è il social network delle liste lanciato dal famoso produttore discografico Claudio Cecchetto.

Il progetto ovviamente viene lanciato dagli stessi vip scoperti da Cecchetto, quindi con la popolarità riflessa gli iscritti sono lievitati.

Ma ovviamente ancora una volta non si da nessuna importanza al design, usabilità, user experience, praticamente zero.

L’ANSA scrive:  “Al momento sono iscritti a faceskin.it circa 15 mila utenti – ma è una versione beta – e sono coinvolti anche Fiorello e Jovanotti. “Credo in questo progetto, Faceskin è l’ultima cosa che farò nella mia vita.

Contenuti che potrebbero essere incidizzati, stampati su immagini di proporzioni abnormi, l’esatto contrario di come sviluppare un sito web.

L’idea di fondo è quella di creare delle liste, tracciando la propria cronologia di ricerca, ennesimo progetto praticamente contro la privacy, prima o poi qualcuno lo capirà?

Forse sarebbe meglio focalizzare l’idea nel creare un aggregatore di liste volontarie e non date da una ricerca o automatismi simili.

Egomnia

Egominia è il Social Network per trovare lavoro in modo meritocratico ideato da Matteo Achilli studende di 20 anni.

Lo slogan del progetto: “Cerchi lavoro? Cerchi uno Stage? Iscriviti sul rivoluzionario Social e Professional Network”.

L’idea è interessante, una piattaforma simile a Linkedin, ma meritocratico, quindi più hai specializzazioni, più sarai alto in classifica, peccato che nessuna di queste informazioni vengono verificate.

Inoltre non ci sono i controlli di sicurezza base, l’abc di un progetto web, che dovrebbe impedire tecniche di disturbo come, SQL INJECTION codici maligni inviati tramite input box, attualmente in modalità open sul social network.

Anche in questo caso usabilità quasi zero, design e user experience non se ne vede ombra, forse oscurate dalle tabelle con bordo = 1 che non vedevo da circa 6 anni sul web.

Molte testate hanno mostrato il grande successo del social network, creato in 2 settimane, avere oltre 1.000 utenti, a differenza di Facebook che nelle sue prime 24h ne aveva avute solo circa 300.

Ovviamente non ha senso questa comparazione, in quanto ancora i social media erano poco conosciuti, e i 300 iscritti a Facebook in quel periodo ne valgono almeno il triplo.

L’idea è interessante, sicuramente da migliorare design e alcune funzionalità.

Feispadania

Feispadania doveva essere il nuovo Social Network della Padania, per fortuna era una bufala o qualcuno ha capito che avrebbe fato un buco nell’acqua.

Il sito addirittura era di secondo dominio http://facepadania.altervista.org, questo doveva farlo intuire.

Per fortuna questo era solo uno scherzo, ma solo l’idea era da arresti domiciliari.

Conclusione

Non credo di essere l’unico amareggiato a vedere progetti italiani, cosi poco curati lato design ed esperienza utente.

Probabilmente durante la realizzazione di un progetto non si ha il budget che si vorrebbe, o altre volte il budget è talmente alto che si cerca di occuparlo in altre fasi di sviluppo.

In ogni caso ricordiamoci che un progetto che funziona, ma che alla fine è poco attraente, non avrà mai il successo che si merita.

Anche Facebook ai suoi inizi aveva un design molto approssimativo, ma sicuramente non aveva le ispirazioni e casi di sutdio attualmente disponibili.

Penso di non essere l’unico a poter fare di meglio, e spero che questi progetti, in parte possano migliorare, diventare davvero utili e non rimanere nel limbo mediatico.

Cosa ne pensate?

Stratega, Docente, Speaker con più di 12 anni di esperienza in strategie creative multicanale. Oggi sono Partner & Chief Innovation Officer di ThinkingHat, Innovation Studio specializzato in tecnologie emergenti per aziende e brand audaci.

20 Commenti

  1. Oddio non ci credo che orrore.. se anche Ceccheto si mette a fare social network anche il mio panettiere sotto casa può farlo…

  2. Tristezza, ma ahimè la figura del creativo in Italia è vista sempre molto male. Come una sorta di nullafacente che per una linea tracciata prende mille euro. E’ una battaglia mia personale che porto avanti da anni. La grafica, il modo di rappresentare le cose, la disposizione delle aree..l’user experience si trasforma spesso in looser experience. Non è importante. Basta esserci dicono alcuni. Mi trovo d’accordo con te in tutto!

  3. Purtroppo in Italia, anche se hai capacità, una buona idea e un progetto valido, non arriva nessuno con 500 mila dollari per finanziarti lo sviluppo. Devi fare tutto con i tuoi mezzi e combattere quotidianamente per tenere in piedi la sussistenza della tua azienda e lo sviluppo del tuo progetto. Come al solito, gli unici che ottengono qualcosa sono gli amici degli amici, i raccomandati e le sanguisughe di soldi pubblici. Con l’unica differenza che fortunatamente il web è l’unico posto al mondo dove ancora vige la meritocrazia assoluta. E i risultati ottenuti da questi casi riportati lo dimostrano….

  4. quello che passa da questi progetti è il “vorrei ma non posso”..
    purtroppo c’è chi resta arenato e pensa solo al contenuto e chi invece migliora l’aspetto funzionale e visivo ma poi non ha nulla da dire.
    io credo che questi esempi siano uno stimolo per noi giovani a fare di meglio o a iniziare a realizzare che effetivamente potremmo fare molto meglio – e senza budget assurdi così meramente sprecati –

  5. Ciao Julius,
    spero di non essere anch’io tra un po’ in una lista come questa. Ho un’idea per un social network e sto impostando adesso un plan. Credo seriamente di aver trovato la risposta ad una nicchia. E’ difficile però trovare le persone che vogliano mettersi in gioco, investire il proprio tempo (senza magari vedere un soldo) ma all’inizio funziona così. Non puoi trovare chi ti bussa alla porta e ti offre 500mila euro su un piatto: bisogna sudare ma soprattutto crederci.

  6. Completamente d’accordo con te Julius, il dettaglio dei particolari in alcuni casi è lasciato proprio al caso…
    E poi secondo me, alla fine tutti questi social non fanno altro che farci perdere la voglia di usarli… almeno con costanza…

    Come sempre ottimo articolo!

  7. Non credo sia una questione Italiana la mancanza di “attenzione per certi concetti”, semmai sono daccordo con chi dice che in Italia alcuni mestieri non vengono percepiti come tali leggasi “grafico/designer/fotografo/lavoricreativiingenere”.
    Questo è molto deprimente almeno per me in quanto spesso se posso evito di programmare perché
    1. non mi piace
    2. non sono competentissimo (alla fine lo faccio lo stesso)
    quindi cerco di prendere lavoro prettamente “grafico” (passatemi il termine) con conseguente bile di traverso quando mandi un preventivo che poi è troppo alto (secondo il cliente) per 2 disegni con il Pc.

  8. Concordo con tutti quelli che hanno commentato. Secondo me il vero motivo di questi fallimenti sono le idee fin troppo scontate, alla fine non hanno fatto altro che italianizzare qualcosa che c’era già.. Credo che anche se avessero avuto la grafica migliore del mondo sarebbero stati dei flop lo stesso.

  9. Aspettate la mia trovata… Fra poco inizio a diffondere la pagina con l’iscrizione della email. A mio avviso ha delle enormi potenzialità, e spero di avere anche io lo stesso “accanimento” mediatico.

    Per quanto riguarda la grafica, credo di avere un buon senso estetico. Dato che sono principalmente uno sviluppatore sto usando bootstrap http://twitter.github.com/bootstrap/ .

    Qui un’anteprima grafica del mio progetto ;) http://rookery9.aviary.com.s3.amazonaws.com/13295000/13295387_f6fd.png
    Ho coperto un po’ di cose importanti.
    PS: contrariamente a quello che può sembrare, non è un servizio che vende donne XD

  10. Emanuele "ToX" Toscano

    Solo per dire, facebook quando è nato era così:
    http://www.bigthink.it/wp-content/uploads/2009/05/profile1.jpg

    La grafica è un elemento importante ma non è certo quella a decretare il successo o l’insuccesso di un progetto, prima di tutto viene l’idea, che è il fattore chiave, poi tutto il resto… conta anche la fortuna ovviamente.
    I finanziamenti (a mio parere necessari solo in un secondo momento, a sito già ben avviato) sono fondamentali per far fare un salto di qualità al prodotto… questa è l’unica cosa che ci frega realmente, visto che se non sei già qualcuno quei soldi non arrivano così facilmente.

    Dal canto mio comunque faccio i complimenti ed i migliori auguri all’ideatore di Egomnia, che con (presumo) pochi mezzi ma una buona idea ha tirato fuori un prodotto potenzialmente brillante. L’unico in questa lista a cui darei credito…

  11. beh dai
    è verissimo quello che hai scritto, però le versioni 1.0 sono sempre abominevoli, basti pensare che prima di angry birds, i creativi abbiamo provato con più di 50 giochi .

    speriamo nelle versioni 2.0 (anzi forse dovrebbero passare alla 5.0 direttamente

  12. Cristina

    Che dire ancora che tu non abbia già detto in modo preciso?
    Purtroppo sotto l’aspetto del design è indubbio che queste idee “nostrane” di social sono davvero meste per il resto… mah, direi le testo poi ti dico ma, di fatto, la voglia è poca.
    Grazie per il tuo post.

  13. Credo che tu abbia dimenticato il più grande dei “buchi nell’acqua” italiani… il famigerato italia.it che è stato al centro di polemiche infinite negli ultimi anni sia per i costi spropositati sia per i disastri in tema di comunicazione

  14. Hai scelto proprio i progetti peggiori, magari quelli che sono andati sui giornali o in tv. Ma ci sono tanti progetti seri, fatti da italiani, con cura quasi maniacale, che magari non hanno successo perché l’Italia non è un paese per imprenditori e quindi non si può fare impresa in Italia.

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